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Pratiche commerciali scorrette

Ci sono giunte nel tempo diverse segnalazioni in merito a organizzazioni e imprese che spediscono ripetutamente richieste di versamento alle imprese, utilizzando denominazioni facilmente confondibili con quella della Camera di Commercio. 

Tali iniziative in realtà sono proposte commerciali di servizi “pubblicitari” che offrono, in cambio di denaro, iscrizioni a banche dati, registri, albi e ruoli, come ad esempio: “Elenco ditte commercio - industria - artigianato", "Repertorio Nazionale Registro Ditte Artigiane, Commerciali, Agricole e Industriali" e "Elenco ditte italiane operanti in Europa", etc. 

Le Camere di Commercio sono del tutto estranee a queste iniziative poiché non riguardano alcun adempimento di legge.

A tale proposito ricordiamo che:

  • il pagamento obbligatorio del diritto annuale si effettua esclusivamente attraverso il modello F24.
  • qualsiasi forma di richiesta di pagamento differente da quanto riportato sul sito internet della Camera di Commercio è del tutto facoltativa e non afferente all’Ente.
  • ogni corrispondenza ufficiale inviata dalla Camera di Commercio di Como-Lecco riporta, su carta intestata, il logo e l’esatta denominazione dell’ente.

Si suggerisce a chi dovesse ricevere queste comunicazioni, a rivolgersi sempre alla Camera di Commercio di riferimento (per le imprese di Como e di Lecco: info@comolecco.camcom.it), alla propria Associazione di categoria o al proprio professionista di fiducia, al fine di verificare se si tratta d i un vero adempimento obbligatorio o di un’offerta commerciale mascherata come tale.

Esempi di pratiche commerciali scorrette:

  1.  Aziende che propongono - in apparenza gratuitamente – di inserire i dati aziendali nel proprio registro internet. Solamente nel testo a carattere più piccolo è scritto che il firmatario si obbliga a versare, di solito per più anni, un importo annuale per l’iscrizione. Per combattere le attività commerciali ingannevoli e per avvicinare le diverse situazioni di legge in Europa, l'UE nel 2005 ha deliberato una direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno.
  2. Molte aziende hanno ricevuto messaggi email da un falso account InfoCamere che richiedeva l'aggiornamento dei propri dati anagrafici attraverso l'apertura di un link che punta a un sito contraffatto che ruba i dati immessi. L'invito è di non aprire il link contenuto nel messaggio e, nel caso in cui si avesse seguito il collegamento, a cambiare subito la password di accesso ai servizi camerali o a contattare il servizio di assistenza di InfoCamere. Si consiglia di verificare i messaggi PEC con la stessa attenzione riservata a quelli "tradizionali”.

Alcuni consigli per cautelarsiLeggere attentamente il testo prima di accettare un’offerta apponendo la propria firma e di esaminare soprattutto i seguenti aspetti:

  • Conosci il mittente?
  • Conosci il registro o l’elenco in questione?
  • Sei già loro cliente?
  • Conosci l’indirizzo internet dove dovrebbe essere pubblicata la tua iscrizione?
  • Esamina attentamente la diffusione e la tiratura del prodotto offerto.
  • Se sul modulo prestampato l’indirizzo o i dati del mittente sono incompleti è necessario fare molta attenzione!
  • Leggi attentamente anche quanto stampato in piccolo!
  • Verifica attentamente se l'informativa sul trattamento dei dati corrisponde alla normativa italiana in materia di privacy!

Se comunque avessi sottoscritto erroneamente un documento, provvedi subito a disdire il contratto per non far scadere i termini, e informa immediatamente il tuo legale.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del MercatoL'Autorità garante della concorrenza e del mercato può accertare e bloccare, di propria iniziativa o su segnalazione dei soggetti interessati, le pratiche commerciali scorrette e le pubblicità ingannevoli e comparative illecite.

Ai segnalanti non sono richieste particolari formalità, versamenti a favore dell’Antitrust o l’assistenza di un avvocato. I consumatori che intendono segnalare una pratica commerciale scorretta o una pubblicità ingannevole possono farlo:

  • tramite posta ordinaria inviando la segnalazione a Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma;
    inviando la segnalazione scritta alla casella protocollo.agcm@pec.agcm.it;
  • compilando e inviando on line il modulo cui si accede tramite il link "segnala on line".

Queste modalità di segnalazione sono valide anche per le imprese, le società o i liberi professionisti relativamente ai messaggi pubblicitari ingannevoli o che contengono comparazioni illecite sulla vendita di beni o servizi.

Per consentire all’Autorità di svolgere al meglio il proprio compito di tutela è importante che i segnalanti siano il più possibile precisi e dettagliati nel descrivere i fatti e forniscano, se disponibili, copia dei documenti o dei messaggi per i quali si chiede l’intervento.

I formulari cui si accede tramite modello di segnalazione (compilabile e stampabile) e segnala on line sono utili al segnalante per descrivere i fatti che possono essere di interesse per l’Antitrust in base alle competenze attribuitele dal Codice del Consumo e dal decreto legislativo n. 145 del 2007 sulla pubblicità ingannevole e comparativa.

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